La coltivazione della cannabis è un hobby molto diffuso al giorno d’oggi. Non c’è bisogno di essere coltivatori professionisti per ottenere risultati soddisfacenti. Quello che conta, però, è essere consapevoli di alcuni aspetti tecnici fondamentali prima di iniziare. Scopriamone cinque nelle prossime righe.
La scelta dei semi
Non tutti i semi di cannabis sono uguali. Se, per esempio, si è alle primissime armi, il consiglio è quello di orientarsi verso i semi autofiorenti. Introdotti sul mercato non senza difficoltà all’inizio del terzo millennio, si contraddistinguono per una particolarità su tutte: la crescita non è vincolata alla luce, ma all’età. La cannabis autofiorente è quindi non fotoperiodica.
Attenzione: esistono anche i semi fotoperiodici che, oltre a crescere grazie alla luce, permettono di ottenere piante mediamente più alte rispetto a quelle che, invece, si possono apprezzare coltivando le autofiorenti.
Il budget di partenza
Prima di qualsiasi riflessione sui semi, quando si parla di coltivazione della cannabis è necessario riflettere sul budget di partenza. A quanto corrisponde? Non ci sono riferimenti scritti sulla pietra, ma dei valori medi. In linea di massima, chi non ha particolari pretese ed è alle prime armi o poco più spende tra i 400 e i 500 euro. Per rendersi conto di quanto questa cifra possa lievitare per eccesso, basta chiamare in causa la possibilità di acquistare delle grow room da migliaia di euro, impensabili per chi decide di portare avanti una piccola coltivazione casalinga.
La bella notizia è che, in questo come in tanti altri casi, è possibile risparmiare tempo e soldi usufruendo dell’e-commerce. Siti Idroponica.it permettono infatti di comprare in pochi click diversi prodotti e accessori per coltivare cannabis in casa.
Le caratteristiche del terriccio
Qual è il terriccio ideale per coltivare cannabis in casa? Premettiamo ancora una volta che le peculiarità possono variare a seconda del tipo di semi sui quali ci si focalizza. Al netto di ciò, ricordiamo che, in generale, la cannabis è una pianta che cresce benissimo nei terricci leggeri e particolarmente ariosi. Queste caratteristiche consentono infatti alle radici di svilupparsi al meglio, con tutti i vantaggi del caso per lo sviluppo della pianta.
La durata delle fasi di crescita
Il processo di crescita della cannabis è un percorso complesso e affascinante che comprende diversi step. I principali sono la fase vegetativa e la fase di fioritura. La prima ha una durata che va dalle 3/4 alle 16 settimane. Durante questo lasso di tempo, le piante sono interessate da una crescita particolarmente intensa. Nella maggior parte dei casi, è necessario procedere al rinvasamento (l’unica eccezione è quella delle piante autofiorenti, che dovrebbero essere piantate subito nel vaso definitivo per evitare eccessivo stress che non fa bene alle piante).
La fase di fioritura, che deve essere seguita dal lavaggio delle radici prima di procedere alla raccolta delle infiorescenze, occupa invece, nella maggior parte delle situazioni, la sesta, la settima e l’ottava settimana di esistenza della pianta.
Le luci giuste
Quando si decide di iniziare a coltivare cannabis in casa, è necessario utilizzare le luci giuste. Per dovere di precisione ricordiamo che la loro scelta è importante anche quando si ha a che fare con la cannabis autofiorente.
Come procedere con l’illuminazione delle piante? Dipende dalle esigenze che si hanno. Sul mercato esistono numerose opzioni tra cui scegliere. Giusto per citare una delle più celebri, ossia il LED, ricordiamo che le famose lampadine a basso consumo sono particolarmente vantaggiose in quanto prevengono il rischio di bruciare le piante.
Molti coltivatori esperti consigliano di orientarsi verso le lampade LEC. Specifiche per chi deve gestire delle piante, hanno il vantaggio oggettivo di emettere una luce naturale che permette di notare più facilmente eventuali criticità a carico degli esemplari in crescita.