Tra le tendenze più popolari di questi ultimi anni compare lo stile scandinavo, ben accolto dai designer italiani. Di questa tipologia d’arredo, del resto, si sente parlare tantissimo. Ma quando possiamo davvero parlare di stile scandinavo? Scopriamo di più.
Che cos’è lo stile scandinavo?
Si parla di stile scandinavo quando si vuole indicare una precisa tipologia d’arredamento che trae ispirazione dal modello di casa nordica. I Paesi Scandinavi, infatti, hanno nel tempo adottato tale modello per sopperire, attraverso l’abbondanza di bianco e la costruzione di ambienti accoglienti, al clima freddo e alla mancanza di luce.
Due aspetti che troviamo sempre in un ambiente domestico nordico sono pertanto la presenza del legno, materiale che fa da isolante termico, e del bianco alle pareti, che ha la funzione di rendere più luminose le stanze buie.
Tanti altre però sono le caratteristiche di tale stile. Vediamo quali.
L’essenzialità
Lo stile scandinavo o nordico è solito inglobare quello minimalista, a cui ruba il concetto di ordine e la ricerca dell’essenziale. Nelle case scandinave, infatti, la prima cosa che si nota è la pulizia degli spazi, che appaiono funzionali, economici e liberi da ogni ornamento superfluo.
Il comfort
La sottrazione di ornamenti, però, non pregiudica il comfort della casa, che invece viene favorito. Le case scandinave, infatti, sono funzionali ed hanno come scopo la realizzazione di ambienti estremamente confortevoli. La parola chiave, in un’abitazione nordica, è “comodità”.
Originalità
L’essenzialità degli spazi può comunque essere valorizzata e non compromette in alcun modo la personalità e l’estetica dell’appartamento. A differenza dello stile minimal, quello scandinavo concede qualche libertà in più e accoglie articoli di oggettistica, decori ed elementi visivi (a patto che riescano a restituire un’immagine coerente del trend).